Benchmark:un punteggio di performance oggettivo, non la storia completa
Nel mondo della tecnologia in continua evoluzione, è necessario un qualche tipo di metro per confrontare le prestazioni, poiché leggere le specifiche tecniche non è mai abbastanza. Ecco perché sono stati creati i benchmark. Ma perché e come li usiamo? Possiamo considerarli affidabili?
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Scorciatoie:
- Cosa significano i benchmark?
- Qual è lo scopo di questi test?
- Prendi i risultati con le pinze
Quali sono questi benchmark di cui sentiamo spesso parlare?
I benchmark sono programmi progettati per testare CPU, GPU, memorie, o praticamente qualsiasi altro aspetto di un dispositivo che può essere misurato con un punteggio, tempo, velocità, ecc. Questi sono i test effettuati da aziende come DxOMark per la valutazione della fotocamera tempi di messa a fuoco e test di velocità per la velocità di una rete internet, che rientrano anche nella categoria dei benchmark.
I benchmark possono essere classificati in due tipi:
- Benchmark sintetici
- Benchmark del mondo reale
Il primo (e più comune) tipo simula un carico di lavoro estremo e mette in azione i componenti al 100% della loro capacità. Questo ti permette di valutare la potenza massima di un dispositivo.
I benchmark del mondo reale simulano carichi di lavoro realistici (sebbene ancora molto impegnativi) e sono più utili per valutare le reali capacità di un prodotto per scopi più specifici (come le app).
Qual è lo scopo di questi benchmark?
Le app di benchmark (o programmi per PC) sono progettate per uno scopo preciso:misurare le prestazioni del dispositivo su cui vengono eseguite per confrontarlo con altri dispositivi di riferimento.
Con l'aumento della complessità dei dispositivi elettronici, è sempre più difficile confrontare le loro prestazioni semplicemente osservando le specifiche. Ecco perché vengono creati sempre nuovi programmi di misurazione delle prestazioni.
Possiamo fidarci di loro?
In teoria sì. I punteggi calcolati dai benchmark sono sempre ottenuti con le stesse operazioni su ogni macchina, quindi ogni dispositivo riceve lo stesso trattamento. Quello che devi sapere, però, è lo stato del dispositivo prima di eseguire il test.
Ecco un esempio pratico:se le app sono in esecuzione in background su uno smartphone durante il test, il risultato sarà ovviamente diverso rispetto a un secondo smartphone che esegue il programma di test senza altre app aperte. Questo perché alcune delle risorse del dispositivo testato potrebbero essere utilizzate da altri programmi o app, il che influisce sul risultato finale.
A volte, tuttavia, i produttori sono stati sorpresi a barare su questi test di riferimento. Più di recente, è stato riscontrato che OnePlus aumenta le prestazioni dei suoi smartphone quando i benchmark Android più popolari e utilizzati erano in esecuzione sui loro dispositivi. Riconoscendo l'app in esecuzione, alcuni produttori possono implementare procedure specifiche per consentire all'hardware di funzionare meglio e ottenere punteggi più alti. Sapendo come funzionano questi test, puoi ottimizzare il tuo prodotto per ottenere punteggi più alti nei benchmark, ma questo non si traduce sempre in prestazioni migliori nella vita reale.
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Prendi i risultati con le pinze
I benchmark sono solo indicativi e utili se tutti i dispositivi utilizzati per il confronto sono trattati allo stesso modo. Se tutti i test vengono eseguiti nelle stesse condizioni, si può valutare quale prodotto sia oggettivamente migliore, almeno sulla carta. I benchmark possono essere facilmente inventati e potrebbero non riflettere l'uso di un dispositivo nella vita reale.
A volte, alcuni smartphone possono ottenere risultati di benchmark sorprendenti, ma non riescono a fornire un'esperienza utente accettabile. Basti pensare alla gamma Galaxy S di Samsung, che ha il livello hardware più alto, ma a volte non è fluida e reattiva come gli smartphone con prestazioni sulla carta inferiori, come gli smartphone Pixel di Google.
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